La certificazione sulla parità di genere, conforme alla prassi UNI/PdR 125:2022, è un'opportunità fondamentale per le imprese italiane che desiderano ottenere vantaggi fiscali, migliorare la propria immagine aziendale e avviare un percorso di crescita confrome ai parametri ESG. Grazie al nuovo Avviso pubblico del 2025, finanziato dal PNRR, micro, piccole e medie imprese (PMI) potranno beneficiare di contributi per ottenere questa certificazione.
In questa guida completa analizzeremo i requisiti di ammissibilità, le modalità di accesso al finanziamento e i vantaggi che la certificazione comporta.
Breve introduzione alla certificazione sulla parità di genere
La certificazione sulla parità di genere UNI/PdR 125:2022 è uno strumento che consente alle imprese di dimostrare il proprio impegno nell'adozione di politiche per l'uguaglianza di genere. Questa certificazione, oltre a migliorare la reputazione aziendale, permette di accedere a incentivi economici e agevolazioni fiscali, tra cui sgravi contributivi fino all'1% dei contributi previdenziali (fino a un massimo di 50.000 euro annui).
Per una panoramica più completa sulle caratteristiche generali della certificazione sulla parità di genere, ti suggeriamo questo nostro approfondimento.
Chi può accedere al finanziamento?
Possono beneficiare dei contributi previsti dall'Avviso pubblico del 2025 le imprese che soddisfano i seguenti requisiti di ammissibilità:
Essere micro, piccole o medie imprese (PMI), come definite dal Regolamento (UE) n. 651/2014;
Avere almeno un dipendente in organico;
Essere titolari di Partita IVA attiva;
Avere sede legale e operativa in Italia;
Essere in regola con gli obblighi contributivi (DURC);
Non essere in liquidazione volontaria o soggette a procedure concorsuali;
Non avere cause di divieto o sospensione ai sensi della normativa antimafia;
Non avere procedimenti amministrativi in corso per indebita percezione di risorse pubbliche;
Per le aziende con più di 50 dipendenti, essere in regola con l'adempimento dell'art. 46 del D.Lgs. 198/2006 riguardante la parità di genere;
Aver superato il test di autovalutazione online disponibile su certificazioneparitadigenere.unioncamere.gov.it.
Tipologie di contributi previsti
Il bando prevede due tipologie di finanziamento:
Voucher per servizi di assistenza tecnica e accompagnamento:
Importo massimo: 1.639,34 euro per l'analisi dei processi e 409,84 euro per la pre-verifica di conformità.
Servizi inclusi:
Analisi del contesto aziendale e individuazione dei gap rispetto ai requisiti UNI/PdR 125:2022;
Personalizzazione della documentazione necessaria;
Supporto nell'implementazione del sistema di gestione per la parità di genere;
Monitoraggio degli indicatori di performance;
Pre-verifica della conformità prima dell'audit ufficiale.
Contributo per servizi di certificazione:
Importo massimo: 10.245,00 euro (copertura delle spese di audit e certificazione);
Chi eroga il servizio: Organismi di Certificazione (OdC) iscritti all'elenco ufficiale pubblicato su certificazione.pariopportunita.gov.it;
Servizi inclusi:
Esame della domanda;
Verifica documentale;
Audit in sede;
Rilascio del certificato.
La certificazione sulla parità di genere dimostra un impegno concreto verso un ambiente di lavoro più inclusivo e al passo coi tempi.
Come presentare la domanda?
Le domande potranno essere presentate dalle ore 10:00 del 26 febbraio 2025 alle ore 16:00 del 18 aprile 2025 tramite la piattaforma online restart.infocamere.it utilizzando SPID, CIE o CNS.
Documenti necessari per la domanda:
Modulo dichiarazioni (scaricabile dal portale);
Riepilogo dati del test di pre-screening;
Ricevuta dell'invio del "Rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile" (per aziende con più di 50 dipendenti);
Preventivo firmato di un OdC accreditato;
Modulo di richiesta contributo generato dalla piattaforma Restart.
Quali vantaggi offre la certificazione sulla parità di genere?
Oltre all'accesso ai finanziamenti del PNRR, le imprese che ottengono la certificazione UNI/PdR 125:2022 possono beneficiare di:
Sgravi fiscali fino all'1% dei contributi previdenziali (massimo 50.000 euro annui);
Maggiore punteggio nei bandi pubblici e nelle gare d'appalto, come previsto dal nuovo Codice degli Appalti, utile soprattutto per quei settori come edilizia e impiantistica;
Accesso agevolato a fondi europei e nazionali grazie al punteggio premiale per progetti cofinanziati;
Miglioramento della reputazione aziendale e del clima lavorativo interno;
Vantaggi competitivi sul mercato, favorendo una cultura aziendale inclusiva e responsabile.
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Per ulteriori informazioni e per presentare la tua domanda, visita il sito ufficiale del bando: certificazioneparitadigenere.unioncamere.gov.it.
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